Per i dirigenti d’azienda è importante che i dipendenti siano motivati, efficienti, produttivi e non si lascino distrarre troppo dalle preoccupazioni personali. Lavoratori demotivati e stressati costituiscono un’invisibile emorragia per l’azienda, che viene alla luce al momento della resa dei conti e dei bilanci. Inoltre, quando in una realtà aziendale i dipendenti mancano di motivazione e capacità di collaborazione, non è semplice per i dirigenti e gli imprenditori trovare soluzioni efficaci e durature per mettere in atto miglioramenti e cambiamenti.
Per questo motivo, i datori di lavoro dovrebbero riflettere con attenzione sul benessere dei propri dipendenti, per comprendere in quale ambito della loro vita abbiano eventualmente necessità di un supporto organizzativo.
L’organizzazione infatti è lo strumento con cui ciascuno può imparare a gestire con consapevolezza, ordine e leggerezza la propria vita, per poter affrontare al meglio le sfide quotidiane in ambito personale e lavorativo.
La sfida lavorativa è per molti una parte imponente della vita. Lavoratori stanchi, demotivati e preoccupati mettono a rischio l’aspetto lavorativo aziendale.
Le soddisfazioni che una persona può raccogliere dalla propria professione sono fondamentali perché si possa sentire realizzata e valorizzata per le proprie qualità e competenze. Questo innesca un circolo virtuoso per cui i lavoratori manterranno un livello di efficienza immediatamente apprezzato dai colleghi e dai dirigenti.
Per i lavoratori può essere difficile recarsi serenamente al lavoro, se ci sono anche preoccupazioni di gestione personale e famigliare: per esempio, quando i figli sono in difficoltà nella gestione delle attività scolastiche, extra scolastiche e del loro tempo in generale oppure non sono ben distribuiti i compiti e le incombenze famigliari, s’innescano tensioni tra genitori e figli. Tutto ciò ha una grande influenza sulla vita professionale.
In queste situazioni riuscire a ritrovare l’attenzione ai valori della persona è fondamentale.L’obiettivo dell’organizzazione personale è portare serenità e fluidità in ogni ambito della vita: personale, familiare e lavorativo.
L’organizzazione è una vera abilità, una reale disciplina, che deve essere insegnata principalmente in famiglia, nella quotidianità e, a cascata, nell’ambiente lavorativo.
Le competenze organizzative acquisite da ciascuno, sostengono e costituiscono le lifeskills, cioèle capacità di vita che l’Organizzazione mondiale della sanità ritiene indispensabili per una vita equilibrata, soddisfacente, produttiva e con vantaggi rilevanti per la vita personale, famigliare e lavorativa.
Sono infatti competenze che alleggeriscono dalle quotidiane sfide: tutti desiderano avere tempo libero di qualità da trascorrere con chi amano, per potersi ricaricare e tornare alla settimana lavorativa con più entusiasmo. Ogni persona deve trovare il proprio equilibrio e la propria armonia, per poterla poi traslare in famiglia e sul lavoro. Se manca la centratura e i pensieri sono rapiti da problematiche da risolvere, non può essere efficiente e performante.
L’organizzazione personale sostiene i lavoratori nella quotidianità, alleggerendoli di ciò che non è utile, pianificando tutti gli impegni, ponendo attenzione alle dinamiche famigliari e tra colleghi così da poter fare la differenza e stimolarli a creare una vita di qualità. Con un clima più sereno in azienda i lavoratori e i dirigenti posso meglio investire le proprie risorse.
L’azienda che investe per poter organizzare meglio le proprie risorse umane, è una azienda pronta a un cambiamento importante e innovativo, all’avanguardia e competitiva. Essere sostenuti nell’organizzazione lavorativa, sentirsi alleggeriti da tutto ciò che non è utile, avere ogni cosa al proprio posto, pianificare gli impegni familiari, senza tralasciare le dinamiche educative e l’istruzione dei figli, fa la differenza per una vita di qualità.
Solo in questo clima i lavoratori sono felici e sereni, e partecipano attivamente ai progetti aziendali, facendoli decollare con più entusiasmo e facilità.
di Rosa Farina e Emanuela Tirabassi
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