Chi l’ha detto che l’organizzazione a scuola è noiosa?

Report di esperienze positive

Sono particolarmente lieta di scrivere questo articolo in questo momento. Ho infatti appena concluso una esperienza di “educare all’organizzazione a scuola” che mi conferma nella convinzione che imparare le abilità organizzative non è affatto noioso e anzi, può trasformarsi in una divertente scoperta di sé stessi e delle proprie capacità.

Andiamo per ordine. Come dicevo, sono sempre stata convinta che avviare fin da bambini i propri figli o alunni ad una buona organizzazione, sia una strategia che produce grande creatività ed è certamente liberante, perché consente al soggetto una progressiva conquista dell’autonomia e soprattutto l’esperienza dell’autoefficacia, tanto necessaria per crescere nell’autostima.

Non c’è situazione più triste di un figlio o alunno demotivato.

Ho la grandissima opportunità di vedere quanto la possibilità di fare percorsi in classe sulle competenze organizzative, iniziando dalla 4° classe della scuola Primaria e proseguendo fino alla 2° classe della scuola Superiore di secondo grado, possa davvero produrre un percorso di consapevolezza e gestione di sé, veramente molto rilevante. È una opportunità che nasce dalla collaborazione di Organizzare Italia con la Cooperativa delle Scuole ImmaginaChe (www.immaginache.it). Tale collaborazione prende le mosse dalla lungimiranza dei Dirigenti della cooperativa, che hanno ben compreso il valore di questi percorsi intravedendo i benefici nel lungo periodo.

Proprio in questi giorni, come dicevo, ho concluso una esperienza di due giorni di scuola lontano da scuola. Portare una classe di ragazzi di 1° Liceo sulle colline reggiane e far loro sperimentare una immersione nelle competenze organizzative partendo dalla consapevolezza e dalla conoscenza di sé.

La maggior parte di questi ha già camminato con me nella strada dell’organizzazione, facendo progetti negli anni passati; ma ora che iniziano un nuovo ordine di scuola, è necessario riprendere in mano se stessi, verificare le proprie attitudini e capacità alla luce di nuove richieste di studio. Per questo abbiamo affrontato i primi passi del nuovo percorso, partendo proprio dalla conoscenza della propria intelligenza, del proprio stile favorevole di apprendimento, dalla verifica del proprio metodo di studio che sia adeguato a questo salto in avanti, e infine a sperimentare dei sistemi di studio diversi per apprendere e memorizzare.

Non è scontato che l’organizzazione del pensiero sia sempre adeguata alle richieste di apprendimento che propone la scuola. Per questo motivo è stato vincente far seguire alle lezioni teoriche, dei laboratori mirati che dall’esperienza personale hanno fornito a ciascun ragazzo gli elementi necessari per verificarsi.

La teoria, infatti, pone le basi scientifiche di come funzioniamo, di come si comporta generalmente il cervello, ma la personalizzazione della teoria è fondamentale; cioè ciascuno deve sperimentare, attraverso prove e giochi mirati, come la teoria può applicarla su di sé, secondo le proprie inclinazioni e attitudini.

È stato entusiasmante e divertente vedere i ragazzi appassionarsi nella scoperta di sé stessi, impegnarsi nei laboratori e nel gioco per scoprire se le azioni confermavano i risultati dei vari test a cui si erano sottoposti.

Ripeto sempre a loro (fino allo sfinimento…) che essere consapevoli di sé stessi è una abilità organizzativa fondamentale che li porta già al 50% del lavoro. Se si convincono di questo tutti gli strumenti organizzativi che sceglieranno di adottare, saranno personalizzati e diverranno dei facilitatori eccezionali per la loro quotidianità.

Niente noia allora! Infatti anche alla scuola Primaria iniziamo sempre con un percorso esclusivamente esperienziale di laboratori e giochi, per avviare i più piccoli ad un modo ordinato di utilizzare le proprie risorse. Via via che crescono si aggiunge sempre qualcosa di più complesso e più adeguato alla loro evoluzione, tenendo sempre in considerazione lo sviluppo della loro corteccia prefrontale, che piano piano si evolve e matura.

Ogni inizio di anno scolastico gli alunni di ogni classe sanno che il percorso delle competenze organizzative, riserva loro sorprese e novità e lo possono verificare facilmente perché hanno un quaderno che li accompagna per tutto il cammino e diventerà, di anno in anno, il loro personale “manuale di organizzazione”.

Non c’è proprio da annoiarsi, ma solo entusiasmarsi nel vedere bambini e ragazzi crescere con la volontà di prendere in mano la propria vita scolastica e non solo, e farne un capolavoro.